Negli ultimi anni si sono diffusi molto gli Activity Tracker, dispositivi elettronici indossabili che permettono di monitorare le attività sportive e altri parametri relativi alla salute. I cosiddetti Sleep Tracker si rivolgono in particolare a chi è attento alla propria salute e spera di riuscire a capire meglio il proprio modo di dormire.

sleep trackerAlcuni modelli di Activity Tracker, solitamente usati per monitorare l’attività fisica, possono essere utilizzati anche per misurare il sonno. Altri modelli, invece, nascono appositamente come Sleep Tracker e sono pensati per analizzare i movimenti notturni e la durata del sonno. Solitamente si presentano come semplici braccialetti da polso, app da caricare sullo smartphone o sensori da applicare direttamente al materasso. Gli Sleep Tracker si sincronizzano automaticamente allo smartphone o al pc e visualizzano dati e grafici su quanto tempo passa prima di addormentarsi, quanto si è stati svegli, quanto a lungo si ha dormito e sulla qualità del sonno.

Come fanno gli Sleep Tracker a misurare quanto e come si dorme la notte? Semplicemente analizzando i movimenti del corpo durante il sonno, oppure, nei modelli più avanzati, monitorando anche altri parametri come il battito cardiaco e la frequenza del respiro. Potete verificare la tipologia del vostro Sleep Tracker con un semplice esperimento: provate a stare immobili mentre siete ancora svegli e verificate cosa viene registrato. I modelli migliori riusciranno a capire che non state dormendo, anche se il vostro corpo è perfettamente immobile.

Un recente studio rivela però che gli Sleep Tracker da indossare al polso potrebbero sovrastimare la durata del sonno di anche più di un’ora: lo afferma il dottor Nathaniel Watson, presidente dell’American Academy of Sleep Medicine, la più celebre accademia americana di medicina del sonno, nel numero di dicembre 2015 del Journal of Clinical Sleep Medicine. Secondo Watson, questi errori di calcolo potrebbero avvenire perché gli Sleep Tracker sono attaccati al braccio e quindi se il soggetto è sveglio – ma rimane immobile – il dispositivo lo considererà come immerso nel sonno.

Anche se a volte gli Sleep Tracker potrebbero non essere completamente precisi, hanno però l’importante vantaggio di aiutare a sensibilizzare su eventuali problemi di salute. Ad esempio, se il dispositivo riscontra nel soggetto dei problemi respiratori, potrebbe suggerire al suo possessore di fare un esame per stabilire se soffre di apnee notturne, una condizione – comune in chi russa forte – che potrebbe portare nel tempo problemi di salute molto seri. Si tenga sempre presente, però, che lo Sleep Tracker non è un dispositivo medico da utilizzare per effettuare diagnosi di patologie e, proprio per questo, non viene regolato da norme specifiche. Del resto, come afferma anche Watson, per la maggior parte delle persone gli Sleep Tracker servono semplicemente a rendere chi li utilizza più consapevole delle proprie abitudini notturne e a monitorare la propria salute.

Quanto sono precisi gli Activity Tracker e gli Sleep Tracker?

 

Oggi esistono moltissimi modelli di Sleep e Activity Tracker, dispositivi elettronici indossabili che permettono di monitorare le attività sportive e altri parametri relativi alla salute, comprese le ore di sonno. Un recente studio dell’istituto RTI International e della Gillings School of Global Public Health dell’Università del North Carolina ha però evidenziato che gli Activity Tracker indossabili sono più affidabili nel misurare alcuni parametri piuttosto che altri.

Kelly Everson, dottore di ricerca presso la Gillings School, è l’autrice principale dello studio Systematic review of the validity and reliability of consumer-wearable Activity Trackers, pubblicato il 18 dicembre 2015 sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity. Everson indaga l’affidabilità degli Activity Trackers indossabili, con una revisione sistematica di 22 casi e di quattro articoli scientifici sulla capacità di noti Activity Tracker di misurare passi, distanza, attività fisica, dispendio energetico e sonno.

Lo studio ha confermato una grande affidabilità per quanto riguarda il conteggio dei passi e risultati incerti (a causa dei pochi studi) per quanto riguarda il calcolo della distanza e dell’attività fisica. È stata invece evidenziata una scarsa accuratezza degli Activity Tracker nel calcolare il dispendio energetico (sottostimando di molto le calorie bruciate) e le ore di sonno. Confrontando i risultati con quelli delle polisonnografie, infatti, si è scoperto che gli Activity e gli Sleep Tracker sovrastimano il tempo di sonno effettivamente dormito e la sua efficacia.

Kelly Everson suggerisce alcuni trucchi da seguire per rendere i dispositivi più precisi:

  • Indossare il tracker ogni giorno sempre nella stessa posizione;
  • Durante il set-up iniziale inserire correttamente i propri valori di peso e altezza, ricordandosi di modificarli se avvengono cambiamenti significativi;
  • Se il tracker lo prevede, calibrate correttamente la lunghezza di un vostro passo, inserite informazioni aggiuntive tramite la funzione “diario” e interagite al meglio con le impostazioni della modalità sonno.

Activity e Sleep Tracker con sempre maggiori funzionalità vengono introdotti ogni mese sul mercato ed è quindi fondamentale capire come utilizzarli al meglio e sapere quanto siano affidabili in relazione ai diversi fattori da misurare.

Leggi qui lo studio completo: http://www.ijbnpa.org/content/12/1/159

Ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2016|