Se hai difficoltà ad addormentarti o a dormire bene la notte impegnarsi maggiormente per risolvere il problema utilizzando alcune app per dormire, braccialetti e altri dispositivi che sono diventati sempre più popolari è un primo passo sempre più diffuso.

Ma questa pratica comune di automonitoraggio del sonno potrebbe portare ad un paradosso, in cui invece di risolvere il problema aumentiamo lo stress fino ad ottenere l’effetto opposto?

Vediamo cosa ci dicono le ultime ricerche a riguardo.

 

Cos’è un sonno normale?

La quantità di sonno di cui abbiamo bisogno, così come le nostre preferenze per addormentarci presto o rimanere svegli fino a tardi, varia molto da persona a persona. Alcune differenze sono legate all’età, a fattori culturali, ambientali o comportamentali e alcune sono almeno in parte dovute a fattori genetici.

Oltre a questa variazione, all’interno di ogni essere umano c’è un grado piuttosto elevato di normale variazione del sonno e non ci si può aspettare che sia esattamente lo stesso ogni notte. La maggior parte degli adulti richiede circa otto ore di sonno ogni 24 ore, ma le esigenze possono variare mediamente da circa sei a nove ore.

Ma questa normale variazione del sonno non è ben compresa. Alcune persone che pensano che il loro sonno sia in qualche modo inadeguato si preoccupano così tanto di dormire bene la notte che questo pensiero si trasforma in una sorta di “ansia da prestazione”, rendendo il sonno una fonte di preoccupazione.

 

Come funzionano le app per il sonno?

La maggior parte delle moderne app di monitoraggio utilizzano come input il movimento, la frequenza cardiaca, i rumori ed altri segnali in modo da rilevare l’ora di addormentamento e l’ora della sveglia e per valutare l’andamento del sonno durante la notte.

Per questo, molte app utilizzano i dati di dispositivi indossabili e smart watch per calcolare un punteggio del sonno e visualizzare grafici per mostrare gli andamenti nel tempo. Le app di monitoraggio del sonno analizzano gli input durante il sonno per fornire un’istantanea della durata e della qualità del sonno, a volte insieme a questionari sulla qualità del sonno compilati dalla persona stessa.

Alcune di queste app affermano di determinare quanto tempo trascorri nel sonno leggero, nel sonno profondo e nel sonno REM e quanto il tuo sonno è disturbato durante la notte.

 

Ma sono accurate?

Spesso i siti web che determinano le migliori app per il sonno limitano i loro test alle funzionalità e alle caratteristiche incluse, ma non riescono a verificare se queste app misurano effettivamente con precisione ciò che affermano. Sebbene gli sleep tracker del sonno stiano diventando abbastanza precisi nel rilevare il sonno e la veglia, la classificazione delle fasi del sonno rimane inaffidabile e non adeguata a trarre delle indicazioni rilevanti. La maggior parte di questi dispositivi non sono dispositivi medici e non sono stati certificati e validati ed è quindi necessario fare attenzione ai risultati che forniscono. Inoltre, per la loro stessa costruzione, i segnali che rilevano sono ridotti e limitati rispetto quelli necessari per una valutazione completa.

 

Ci sono potenziali pericoli nell’utilizzo delle app di monitoraggio del sonno?

È importante non porre troppa enfasi sui dati che potrebbero essere imprecisi, fissare obiettivi di sonno non realistici e uniformi o portarci a diventare eccessivamente ansiosi per la qualità del nostro sonno. Relativamente pochi ridotti studi si sono concentrati su come questi dispositivi indossabili possono essere efficacemente utilizzati per guidare un cambiamento positivo del comportamento della salute del sonno, benché stiano fornendo risultati interessanti a livello di andamenti generali.

Esiste il rischio che la maggiore attenzione all’ottimizzazione di questi dati biometrici possa portare a problemi imprevisti, come la preoccupazione e l’ossessione di ottenere i numeri corretti o arrivare a fare valutazioni errate sula nostra salute. Questo sta diventando così comune che ora è stato coniato anche un nome per questa condizione: ortosonnia.

 

Cos’è l’ortosonnia?

L’ortosonnia non è un disturbo medico: è attualmente descritto come un fenomeno di ansia che colpisce le persone ossessionate dai risultati dei loro rilevatori del sonno.

L’attuale conoscenza dell’ortosonnia si basa solo su piccoli casi di studio di pochi partecipanti ma le persone con ortosonnia credono che i dispositivi di tracciamento offrano informazioni altamente accurate sul sonno tali da fidarsi dei dati del tracker del sonno e non approfondire con esami più oggettivi come gli studi del sonno notturno in una clinica specializzata.

Questo può trasformarsi in comportamenti inutili come passare più tempo a letto per migliorare i dati del tracker del sonno, abitudini che paradossalmente possono peggiorare il riposo.

 

Quindi è ora di disinstallare le app del sonno?

I dispositivi di monitoraggio del sonno possono essere utili, riscuotono un ampio interesse e non rappresentano alcun rischio per quelle persone nella popolazione generale con un sonno regolare che sono interessate a monitorare i dati fisiologici.

Ma se ritieni di essere preoccupato per il tuo sonno e scopri che diventi troppo ansioso per il tuo sonno, probabilmente non sei un buon candidato per utilizzare un tracker del sonno.

Non esiste un tracker del sonno disponibile in commercio che dia risposte adeguate sul fatto che stai dormendo abbastanza rispetto alle tue personali necessità. Se oggi sei vigile (senza abusare con la caffeina), in grado di concentrarti, sentendo di avere una buona qualità della vita al lavoro e a casa, probabilmente stai dormendo abbastanza: ma se ritieni di avere un disturbo consulta sempre il tuo medico di fiducia o uno specialista prima di trarre conclusioni non corrette.

Ultimo aggiornamento: 3 Novembre 2022|