Marco Caglieris, fondatore di Sonnomedica – Centro di Medicina del Sonno a Milano, ha recentemente rilasciato un’intervista alla rivista Guest a cura del giornalista Ivan Granolla. Un’occasione per riflettere sul valore del riposo, sull’evoluzione della cosiddetta sleep economy e sul ruolo crescente che la medicina del sonno sta assumendo in Italia e nel mondo.

 

Perché il sonno è diventato un bene prezioso

Dormire bene non è un lusso, ma una necessità biologica fondamentale. Eppure, i dati più recenti raccontano una realtà allarmante: una persona su tre dorme meno di sei ore a notte, ben al di sotto delle 7-9 ore raccomandate dagli esperti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la privazione di sonno come una delle maggiori minacce per la salute globale, mentre i Centers for Disease Control and Prevention parlano apertamente di una vera e propria “epidemia del sonno”.

In Italia, oltre 20 milioni di persone soffrono di disturbi legati al riposo notturno. Si tratta di problematiche molto comuni come insonnia, risvegli frequenti, apnee ostruttive del sonno, russamento cronico, sindrome delle gambe senza riposo. Eppure, nonostante la diffusione, il problema viene ancora troppo spesso sottovalutato o ignorato.

Il sonno è infatti invisibile: non si può misurare facilmente e non produce “ricchezza” immediata. Ma trascurarlo significa compromettere il benessere psicofisico, aumentare il rischio di malattie croniche e ridurre drasticamente le performance quotidiane.

 

Il paradosso moderno: dormiamo sempre meno

«Abbiamo perso fino a un’ora e mezza di sonno al giorno rispetto alla media ottimale», spiega Marco Caglieris, fondatore di Sonnomedica – Centro di Medicina del Sonno a Milano. «Questo fenomeno riguarda tutto il mondo occidentale e ha avuto inizio con l’invenzione della luce elettrica. Da allora il tempo del riposo è stato progressivamente sacrificato, a favore delle ore di lavoro, degli hobby, dello sport o dell’intrattenimento. Il sonno, purtroppo, non produce ricchezza diretta e per questo viene sistematicamente trascurato».

La società moderna premia la produttività e l’iperattività, mentre guarda con sospetto al riposo. Dormire tanto viene spesso associato alla pigrizia, quando invece la scienza dimostra l’esatto contrario: chi dorme bene è più produttivo, più creativo e ha migliori capacità decisionali.

 

La nascita della “sleep economy”

Negli ultimi anni, complice l’aumento dei disturbi e della consapevolezza sul tema, il sonno è diventato un vero e proprio mercato globale. Oggi si parla di sleep economy, un settore che vale oltre 550 miliardi di dollari l’anno e che comprende cliniche specializzate, integratori, dispositivi wearable, arredi ottimizzati, app per monitorare il sonno, percorsi di formazione e consulenza.

Negli Stati Uniti, in particolare, sono nati boutique hotel interamente progettati per favorire il riposo. Queste strutture puntano su camere insonorizzate, illuminazione circadiana, materassi ergonomici e programmi di rigenerazione personalizzati. Anche il settore dell’ospitalità più tradizionale ha iniziato a proporre pacchetti “detox”, esperienze wellness e camere pensate per ridurre al minimo le interferenze ambientali.

«Non si tratta più soltanto di dormire bene», sottolinea Caglieris, «ma di costruire un’esperienza del sonno. Eppure manca ancora un parametro essenziale: oggi non esiste un modo per valutare la qualità del sonno in una struttura ricettiva. È paradossale: se voglio sapere se un hotel ha una piscina, un ristorante o una terrazza panoramica, ho tutte le informazioni a disposizione. Ma se voglio capire come si dorma, non ho strumenti affidabili per saperlo».

 

Sonno e performance: un binomio inscindibile

Dormire bene non è solo questione di comfort: è un bisogno vitale che influenza in modo diretto la salute e le performance cognitive.

Per categorie professionali come atleti, piloti, manager in trasferta o medici in turno notturno, il sonno è una condizione indispensabile per mantenere alte prestazioni e ridurre il rischio di errori. Studi scientifici hanno dimostrato che la deprivazione di sonno riduce i tempi di reazione, abbassa la concentrazione e aumenta la probabilità di incidenti stradali e sul lavoro.

«Ci sono oltre ottanta disturbi del sonno riconosciuti», ricorda Caglieris, «ma in Italia i centri specializzati sono ancora troppo pochi rispetto alla crescente domanda». È per questo che diventa fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere una cultura del sonno fondata su basi scientifiche.

 

Gli effetti del cattivo sonno sulla salute

Il sonno non è semplicemente un momento di riposo, ma un processo attivo durante il quale il corpo e il cervello svolgono funzioni indispensabili:

  • Rigenerazione cellulare e rafforzamento del sistema immunitario.
  • Consolidamento della memoria e delle funzioni cognitive.
  • Equilibrio ormonale: regola la produzione di melatonina, cortisolo, leptina e grelina, influenzando umore, metabolismo e senso di fame.
  • Prevenzione delle malattie croniche: dormire poco è correlato a un aumento del rischio di obesità, diabete, ipertensione e malattie neurodegenerative.

Non dormire a sufficienza significa impedire al cervello di svolgere il suo “pruning”, ovvero la rielaborazione delle emozioni e dei ricordi. Il risultato è un peggioramento dell’umore, maggiore irritabilità, calo di concentrazione e difficoltà nel prendere decisioni. Sul lungo termine, gli effetti diventano ancora più gravi, con un impatto concreto sull’aspettativa e sulla qualità di vita.

 

L’ambiente come alleato del buon sonno

Se metà della qualità del riposo dipende dalle abitudini personali e dallo stile di vita, l’altra metà è strettamente connessa all’ambiente in cui si dorme.

La camera da letto deve essere considerata come un vero e proprio santuario della rigenerazione. I principali fattori da ottimizzare sono:

  • Il sistema letto: materasso, cuscino e biancheria devono garantire il giusto sostegno ed ergonomia.
  • Temperatura e umidità: l’ambiente ideale per dormire si aggira intorno ai 18-20 gradi con umidità controllata.
  • Rumore e illuminazione: luci artificiali, aria condizionata rumorosa, frigobar o tende non oscuranti sono tra i principali ostacoli al sonno.
  • Tecnologia e luci blu: i dispositivi elettronici emettono luce che inibisce la produzione di melatonina, ostacolando l’addormentamento.

Un approccio progettuale corretto, sia a casa che negli hotel, può fare una differenza enorme sulla qualità del riposo.

 

Sonnomedica: un punto di riferimento per i disturbi del sonno

In questo scenario, Sonnomedica si distingue come un centro di eccellenza a Milano, dedicato esclusivamente alla diagnosi e al trattamento dei disturbi del sonno.

L’approccio di Sonnomedica è multidisciplinare: medici specialisti, psicologi, tecnici del sonno e professionisti sanitari collaborano per offrire percorsi personalizzati, basati su diagnosi precise e protocolli scientificamente validati.

Il centro non si limita a curare i disturbi già presenti, ma promuove anche una nuova cultura del sonno, sensibilizzando pazienti, aziende e professionisti sull’importanza del riposo per la salute e le performance.

 

Conclusione: costruire una nuova cultura del riposo

Il sonno è una risorsa fondamentale, ancora troppo spesso sacrificata sull’altare della produttività e della vita frenetica. Eppure, dormire bene significa vivere meglio, ridurre i rischi per la salute e aumentare le performance personali e professionali.

Come sottolinea Marco Caglieris, fondatore di Sonnomedica: «Serve un cambio di paradigma culturale. Non dobbiamo più considerare il sonno come tempo perso, ma come il più importante investimento sulla nostra salute e sul nostro futuro».

Con la sua esperienza e la sua autorevolezza, Sonnomedica si propone come guida in questo percorso, offrendo strumenti concreti per affrontare i disturbi del sonno e diffondendo una nuova consapevolezza: chi dorme bene, vive meglio, lavora meglio, vince di più.

 

Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre 2025|