Differenze di genere nel sonno e nel ritmo circadiano

Parlare delle differenze di genere nel sonno e nel ritmo circadiano significa dare priorità a diagnosi accurate e all’efficacia dei trattamenti dei disturbi del sonno (insonnia, apnee nel sonno, sindrome delle gambe senza riposo e disordine sonno-veglia) che colpiscono un gran numero di donne.

La cura di questi disturbi del sonno è essenziale per il benessere della salute delle donne (e degli uomini).

Le donne generalmente dormono di più e hanno bisogno di più ore di riposo rispetto agli uomini, perché spesso sacrificano il loro sonno per occuparsi dei familiari.

Molte donne lavorano con turni atipici, come chi lavora nel settore dei servizi e dell’assistenza sanitaria, il che aumenta il rischio degli effetti del disturbo circadiano e della perdita di sonno cronica.

I genitori single, in particolare le donne che sono l’unica fonte di reddito familiare e di assistenza all’infanzia, presentano un più alto rischio di insonnia a causa della breve durata del sonno.

Le donne, rispetto agli uomini, tendono ad usare più farmaci per dormire, ma ancora si sa poco sulle differenze sessuali nell’efficacia e nel dosaggio dei farmaci. 

Inoltre, ci sono importanti differenze biologiche e ormonali nel corso della vita delle donne che influenzano i sintomi e le conseguenze dei disturbi del sonno e del ritmo circadiano.

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Perché è importante lo studio delle differenze di genere nel sonno

Migliorare la salute del sonno richiede la considerazione di queste differenze. Nel corso della vita, le donne possono avere esigenze diverse dagli uomini, tali esigenze possono influenzare lo screening, la diagnosi, il trattamento e gli interventi necessari per la cura dei disturbi del sonno.

Le donne e gli uomini con apnee notturne possono presentano spesso sintomi diversi e gli strumenti di screening disponibili possono influenzare la diagnosi rispetto ai sintomi osservati più comunemente negli uomini.

La sintomatologia di genere nei disturbi del sonno e circadiani deve essere esaminata nel contesto di altri disturbi, con sintomatologia specifica per sesso e genere.

Ad esempio, i disturbi psichiatrici come l’ansia e la depressione, sono più frequenti nelle donne e possono mettere le donne a maggior rischio di insonnia.

L’elevata prevalenza dei disturbi del sonno e del ritmo circadiano nelle donne identifica obiettivi importanti per migliorare la salute e il benessere delle stesse.

Lo studio delle differenze di genere e sesso, per questi disturbi, offre l’opportunità di comprendere meglio le informazioni sui cicli riproduttivi, gli stili di vita, le differenze socio – economiche, i fattori culturali e di integrarli con l’assistenza sanitaria di prevenzione, lo screening, la diagnosi e le strategie di gestione, volte a migliorare la salute del sonno e il benessere in generale.

L’ approccio specifico per sesso rappresenta un primo passo verso la “medicina di precisione”.

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Le fasi del sonno durante il corso della vita di una donna

Quante ore di sonno sono necessarie per il nostro benessere? Per ogni fase della nostra vita avvengono dei cambiamenti nella durata del sonno, l’attività EEG durante il sonno e nei ritmi circadiani. Questi cambiamenti variano anche in base al sesso. La durata del sonno diminuisce gradualmente, da oltre 16 ore al giorno nella prima infanzia a 9 ore nell’adolescenza, con un ulteriore graduale declino nella prima età adulta e nella fase successiva della vita. 

La pubertà

La pubertà è associata a un ciclo circadiano ritardato, caratterizzato dal desiderio di andare a dormire tardi e svegliarsi tardi, con la conseguente diminuzione delle ore di sonno a causa degli orari mattutini di inizio scuola che richiedono agli adolescenti di svegliarsi prima di quanto farebbe il loro orologio biologico. Questo disallineamento può causare una significativa privazione del riposo.

La privazione del sonno può contribuire a prestazioni scolastiche scadenti, disturbo da deficit di attenzione, obesità e disfunzione metabolica.

La gravidanza

Molti cambiamenti ormonali e fisiologici durante la gravidanza influenzano il sonno e possono contribuire a una scarsa qualità del riposo, che varia a seconda del trimestre. La gravidanza può esacerbare i disturbi del sonno come: l’apnee nel sonno e la sindrome delle gambe senza riposo. Le difficoltà di sonno sono associate alla gravidanza e al postpartum.

La durata breve del sonno deriva anche dalle esigenze di cura dei neonati che possono contribuire alla disregolazione dell’umore, alla depressione postpartum e alle malattie croniche, come l’aumento di peso e la glicemia. I problemi di salute possono persistere in età avanzata e persino contribuire alla mortalità prematura.

La menopausa

La menopausa è associata a scarsa qualità del sonno e aumento dei sintomi di insonnia, che influenzano negativamente la funzione diurna e la qualità della vita.

Inoltre, la diminuzione degli ormoni sessuali può contribuire ad aumentare le apnee nel sonno nelle donne in menopausa che, a loro volta, possono causare l’aumentare il rischio di malattie cardiometaboliche.

Età superiore ai 65

Più del 50% degli individui di età superiore ai 65 anni riporta difficoltà a dormire. Per questi individui, la scarsa qualità del sonno è dovuta a una varietà di fattori, inclusi cambiamenti intrinseci nei ritmi circadiani, in conseguenza dell’utilizzo di farmaci o per disturbi come insonnia, movimento degli arti periodici e apnee nel sonno.

Con l’età, si arriva a un tipo di sonno di stadio 3 ridotto (sonno ad onde lente o sonno non-REM più profondo). Questo tipo di sonno porta ad un aumento della frequenza di risvegli notturni e la conseguente riduzione della continuità del sonno.

Society for Women’s Health Research

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio 2018|