I disturbi per l’ora legale colpiscono il 15% degli italiani

 

"Jet Lag" da ora legaleNella notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo le lancette dell’orologio sono state portate avanti di un’ora e ciò ha significato, secondo una recente ricerca dell’Università La Sapienza di Roma, un aumento del senso di fatica e dell’irritabilità, oltre alla comparsa di emicrania e insonnia per oltre 9 milioni di persone. Tradotto in percentuale, il 15% della popolazione soffrirà per alcuni giorni di notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo.

I sessanta minuti di sonno in meno saranno quindi deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i cosiddetti “gufi”, le persone serotine che prediligono andare a dormire più tardi, sia coloro che vengono definiti “allodole”, i mattutini che amano godersi le prime ore di luce del giorno.

Ora legale: i consigli della neurologa

 

La dottoressa Francesca Casoni, neurologa di Sonnomedica, ci spiega gli effetti dell’ora legale sulla nostra salute e come adattarsi al meglio al cambio dell’ora:

L’impatto dell’ora legale sul nostro organismo può creare notevoli disturbi poiché incide direttamente sul nostro orologio biologico. Si tratta di disturbi solitamente temporanei, che passano in un paio di giorni, ma il sonnotipo ‘gufo’ può impiegare fino a tre settimane per adattarsi al nuovo ritmo. Le ‘complicazioni’ sono dovute all’alterazione del ciclo circadiano, l’orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo. La melatonina, una delle sostanze che favorisce il sonno, viene sintetizzata quando è buio. Con l’ora legale il sole sorge più tardi, rendendo più difficoltoso alzarsi: ecco perché i gufi faticano di più. Allo stesso modo, di sera la luce dura più a lungo, confondendo di nuovo l’organismo sul tempo giusto per mettersi in modalità riposo.”

La soluzione quindi potrebbe essere quella di adattare il nostro orologio biologico interno cercando di andare a dormire un po’ prima e di non tardare la sveglia, sfruttando invece le prime ore del mattino per fare sport all’aria aperta. Per limitare i danni di questo “mini jet lag” è necessario prepararsi in anticipo:

Se possibile, 2 o 3 giorni prima dell’ora legale è utile anticipare di un’ora il momento di andare a dormire, di modo da spegnere prima i centri della veglia – suggerisce la dottoressa Casoni – mentre al mattino aiuta esporsi subito alla luce del sole e stare all’aria aperta perché facilita il riadattamento, inibendo la melatonina.

Ultimo aggiornamento: 29 Aprile 2016|